Ceva (CN)

I fatti di Ceva

Ecco una breve cronistoria di ciò che è accaduto a Ceva prima che la RRT Power decidesse di venire a proporre il progetto a Caresana. Il racconto ci è stato gentilmente fornito dall’Ing. Michele Bertolino che all’epoca seguì la vicenda e analizzò il progetto. A lui va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto e il materiale fornitoci. Le persone coinvolte verranno citate solo con le iniziali e non con i nomi completi.

Le ipotesi di un temovalorizzatore, io li chiamo “forni”, nel cebano risale al 1997. A quel tempo a Garessio un certo L. O. si presentò come procacciatore di affari della famiglia R. di Genova che era interessata a trovare un sito per una centrale a biomasse da 8MW (80,000 ton/anno di biomasse legnose).

L’amministrazione ci chiese un parere e si convinse a non dare la disponibilità. Stesso personaggio e stesso progetto si ripresentarono a Ceva nel 2000 ed a Scagnello nel 2001 nel primo caso convincemmo il sindaco e nel secondo vincemmo un ricorso al TAR fatto dai sindaci dei comuni confinanti su una delibera agostana di Scagnello sindaco G. G. (MSI).

Nel 2006 è assessore ai lavori pubblici di Ceva di cui è sindaco A. D., collegato anche a R. S. presidente della Comunità Montana.

Dal 2002 un certo R. L. è il responsabile della comunicazione della Comunità montana di cui dal medesimo anno è presidente R. S. e del comune di Ceva di cui è sindaco A. D.. Sempre R. L. dal 2002 è stato nominato presidente di una società pubblica che si chiama ALA (Acqua Langa Ambiente) che esiste dal 1998 e di cui prima era presidente A. D. e che si occupa del ciclo delle acque. Si sta parlando di privatizzazione.

Bene in questo quadro nasce il progetto di Ceva. Il 19 giugno 2006 vengono protocollate 23 paginette, le stesse che poi troverò a Caresana.

Ti assicuro che in tanti anni ho mai visto una richiesta di autorizzazione fatta così male e superficialmente, un qualunque perito si rende conto che in quelle 23 pagine ci sono tali a tante contraddizioni che in realtà più che di un progetto si tratta di una presa in giro. Con 80.000 ton\anno di biomasse si considera possibile produrre 20 ME elettrici vendibili. ( ne servono almeno 200.000 ton\ anno).

  • 03 luglio 2006 Delibera di Giunta n.97 decide di dare informazione ai Capigruppo consigliari.
  • 21 luglio Incontro con Arpagaus (tecnico del proponente) presso il comune di Ceva esteso a tutti i consiglieri e ad alcuni sindaci le spiegazioni sono fumose e non chiarisce nulla, alle domande tecniche risponde sistematicamente devo chiedere ai miei tecnici per rispondere.
  • 27 luglio 2006 Convocazione del Tavolo di concertazione da parte del Sindaco di Ceva.
  • 31 Luglio Tavolo di concertazione prima seduta in cui io protocollo una lettera nella quale in sostanza chiedo un procedimento democratico e con regole certe e soprattutto una consulenza tecnica prima di procedere. Scenetta di A. D. e R. S. che si complimentano per le nostre aperture e si chiude con un “ne parlo in maggioranza e vi dico”.
  • 08 agosto Legambiente incontra i sindaci a Lesegno. A. D., presente alla riunione, dice che visto che la minoranza ha chiesto un Consiglio comunale per discutere lui ha deciso di deliberare.
  • 11 agosto delibera in consiglio comunale a Ceva. Delibere n.29 e n.30 in sostanza parere preliminare positivo sulle 23 pagine di relazione oscena.
  • 23 agosto i Consiglieri di comunità Montana, che non sanno nulla ci chiedono il progetto, noi lo protocolliamo alla Comunità Montana.
  • 12 settembre incontro pubblico a Sale San Giovanni con la popolazione, ottimo impatto.
  • 14 settembre incontro con i sindaci della Comunità montana organizzato dal Comitato è un macello, serata fuori tema sindaci perplessi vedremo, la Giunta di Ceva fa la delibera di incarico a Genon.
  • 20 settembre serata pubblica al San Remo organizzata dal comitato Ferraris(DS), Taricco(Margherita), Rossotti(AN) assessore provinciale di Costa, a parole sono tutti contrari al forno.
  • 26 settembre lancio raccolta firma e tappeto.
  • 29 settembre Consiglio comunale a Ceva su richiesta della minoranza gli propongono di ritirare la delibera, richiesta respinta.
  • 16 ottobre nasce la Biopower Vercellese, socio unico Arpagaus, sede a Roma. Serata pubblica a Ceva organizzata dal comitato con oltre 500 persone, collego la Comunità Montana al progetto e dimostro attraverso il verbale del tavolo di concertazione del 31 luglio in cui A. D. alla presenza di R. S. dichiara che il progetto è della Comunitè montana, r. S. presenta la delibera di giunta della CM in cui prendono le distanze dal progetto, siamo alle comiche.
  • 19 ottobre serata organizzata dalla Consulta giovanile Comunità Montana, con Poggio e Borsarelli del Politecnico. Dichiaro pubblicamente per la prima volta che la RRT Power non esiste e A. D. comincia a parlare di un personaggio: Arpagaus e non parla più della ditta svizzera.
  • 20 ottobre convocano il consiglio di Comunità Montana per adottare la delibera di giunta che è vaga e possibilista anche se apparentemente contraria.
  • 22 ottobre vado a Chur a fotografare Fortunastrasse 44, è una casa privata strana, grosse macchine parcheggiate, dalla guida del telefono risulta il domicilio di Arpagaus.
  • 23 ottobre vado a Zug a Bahnhofstrasse 23 non c’è nulla di riconducibile a RRT Power. Costituzione della Biopower Ceva con sede a Roma, soci Arpagaus 10% e RRT Holding 90%, è la terza Biopower costituita dall’11 agosto.
  • 26 ottobre serata a Monbasiglio, mi dicono che Atel lo ha informato che qualcuno ha chiesto di acquistare una autorizzazione su Ceva (che ridere) fotografo via Montesisto 2 a SV (Residenza italiana di Arpagaus).
  • 30 ottobre consiglio di Comunità Montana va deserto.
  • 03 novembre Consiglio comunale a Ceva richiesta di commissione di indagine della minoranza negata. Il sindaco ha inviato una lettera alla RRT Power dicendo che essendo oltre tre mesi che non si fanno vivi devono dire le loro intenzioni entro 15 giorni (datata 25 ottobre ossia entro il 10 novembre). Si preparano la via di uscita, ormai le società sono state costituite.
  • 06 novembre protocolliamo il ricorso al TAR solo le associazioni, i sindaci faranno un intervento ad adiuvandum successivo, non lo faranno mai.
  • 07 novembre depositano la mozione di sfiducia in Comunità montana.
  • 12 novembre il Consiglio comunale a Ceva revoca le delibere n.29 e n.30 e la storia si chiude.

Ho sempre pensato che le vicende cebane fossero legate ad altri interessi di natura immobiliare oltre che al forno a biomasse ed alla necessità di costituire società in Italia da parte della RRT anche per trovare soci o partner. In sostanza a mio avviso non si tratta solo di impianti alimentati a biomasse o a rifiuti ma di affari in senso lato. Sulla vicenda a suo tempo ho anche fatto un esposto alla procura della Repubblica di Mondovì. Lo stesso ricorso al T.A.R. descriveva, oltre ad una palese carenza di istruttoria anche un quadro di interessi diffusi tra il mondo politico nel settore della produzione di energia.

Presentazione a cura dell’Ing. Bertolino sul progetto della Biopower

Alcuni articoli apparsi sul giornale locale

19 luglio 2006

23 agosto 2006

04 ottobre 2006

18 ottobre 2006

01 novembre 2006

22 novembre 2006

 


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